Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 novembre 2015: disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio per le aree soggette a ricaduta di materiale piroclastico - Zona gialla
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.13 del 18 gennaio 2016
Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio per le aree soggette a ricaduta di materiale piroclastico - Zona gialla
Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225 recante: «Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile» e successive modificazioni e integrazioni;
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante: «Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59» ed in particolare gli articoli 107 e 108;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, recante: «Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attivita' di protezione civile e per migliorare le strutture logistiche nel settore della difesa civile» ed in particolare: il comma 2 dell'art. 5, ove e' previsto che il Presidente del Consiglio dei ministri predisponga gli indirizzi operativi dei programmi di previsione e prevenzione dei rischi, nonche' i programmi nazionali di soccorso e i piani per l'attuazione delle conseguenti misure di emergenza; il comma 5 del medesimo art. 5 ove e' previsto che il Capo del Dipartimento della protezione civile rivolga alle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, delle regioni, delle province, dei comuni, degli enti pubblici nazionali e territoriali e di ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente nel territorio nazionale, le indicazioni necessarie al raggiungimento delle predette finalita';
Visto il decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge del 12 luglio 2012, n. 100, recante: «Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile»;
Visto il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito con modificazioni dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, recante: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonche' in tema di protezione civile e di commissariamento delle province» e, in particolare, l'art. 10;
Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2008, recante: «Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze»;
Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2014, recante «Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio», con la quale viene definita la Zona rossa della pianificazione di emergenza nazionale per rischio vulcanico del Vesuvio e la relativa strategia di salvaguardia della popolazione a rischio tramite gemellaggi con le regioni e le province autonome italiane;
Visto il decreto 9 agosto 1993, n. 516, con cui il Sottosegretario di Stato alla protezione civile pro-tempore, ha istituito una Commissione incaricata di provvedere alla elaborazione di un piano di emergenza dell'area vesuviana connessa a situazioni derivanti dal rischio vulcanico;
Visto il rapporto finale di detta Commissione approvato il 25 settembre 1995, concernente il Piano nazionale di emergenza dell'area vesuviana;
Visto il decreto del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile di rep. n. 247 del 1° febbraio 1996, di costituzione della Commissione incaricata di provvedere all'aggiornamento del richiamato Piano di emergenza;
Visto il documento recante: «Aggiunte e varianti alle parti A3, B, C1 e C2 della pianificazione nazionale d'emergenza dell'area vesuviana» approvato dalla predetta Commissione nella riunione del 20 marzo 2001;
Visto il decreto del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile di rep. n. 1828 del 18 giugno 2002 di ricostituzione della Commissione nazionale incaricata di provvedere all'aggiornamento dei piani di emergenza dell'area vesuviana e dell'area flegrea per il rischio vulcanico;
Visto il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile di rep. n. 698, del 6 marzo 2003 di nomina dei membri costituenti la suddetta Commissione;
Visto il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile 2 febbraio 2015, recante: «Indicazioni, alle Componenti ed alle Strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile, inerenti l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della Zona rossa dell'area vesuviana»;
Vista la nota - prot. 1417 - del 13 aprile 2012, con cui la citata Commissione ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile il Documento «Scenari eruttivi e livelli d'allerta per il Vesuvio» contenente anche lo studio e l'analisi della ricaduta sottovento di materiale piroclastico (lapilli e ceneri) da una colonna eruttiva di tipo sub-pliniano;
Vista la nota della Regione Campania - prot. n. 2189 - del 21 novembre 2014 con la quale vengono preliminarmente informati i Sindaci dei comuni interessati della proposta di definizione della Zona gialla della pianificazione nazionale;
Vista la delibera della Giunta Regionale Campana n. 29 del 9 febbraio 2015, recante la «Delimitazione della Zona gialla del piano di emergenza dell'area vesuviana», adottata in esito al predetto percorso informativo;
Vista la nota - prot. 1986 - del 6 febbraio 2014, con cui l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile il Rapporto «Studio statistico della dispersione di ceneri vulcaniche in caso di eruzione del Vesuvio»;
Vista la nota - prot. 64464 - dell'11 luglio 2014, con cui il Centro interdipartimentale LUPT, Universita' degli Studi di Napoli «Federico II», Centro Studi PLINIVS per l'ingegneria idrogeologica, vulcanica e sismica, ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile le elaborazioni conclusive previste dalla Convenzione quadro annuale DPC-PLINIVS/LUPT, ARES «Aggiornamento analisi di Rischio e di Scenario al Vesuvio e ai Campi Flegrei»;
Considerato che, alla citata Commissione e' stato attribuito il compito, tra gli altri, di predisporre un apposito Documento per la revisione degli scenari e dei livelli di allerta per il piano nazionale d'emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio;
Tenuto conto che il Dipartimento della protezione civile e la regione Campania, sulla base del Documento recante «Scenari eruttivi e livelli d'allerta per il Vesuvio» e dei successivi approfondimenti scientifici in merito alla dispersione e ricaduta delle ceneri, hanno portato avanti le attivita' di competenza volte alla revisione del Piano nazionale d'emergenza e alla ridefinizione dei confini della «Zona gialla» del medesimo Piano, intesa come l'area soggetta ad alta probabilita' di accumulo di elevate quantita' di materiale piroclastico per la quale e' necessario prevedere la pianificazione nazionale di emergenza;
Ravvisata, pertanto, la necessita' di impartire indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza a seguito della ridefinizione della Zona gialla;
Considerato che, secondo lo scenario eruttivo di riferimento, la ricaduta di materiale piroclastico interesserebbe vaste aree del territorio con ripercussioni sulle attivita' ordinarie di vita;
Ravvisata la necessita' di provvedere ad una pianificazione di carattere nazionale per le aree del territorio interessate dalla ricaduta di materiale piroclastico, piu' prossime al vulcano ed esposte ai venti prevalenti, definite sulla base del citato documento contenete lo scenario eruttivo di riferimento;
Ravvisata, altresi', la necessita' di provvedere a fornire indicazioni operative per l'aggiornamento dei piani di emergenza anche alle restanti parti di territorio esposte al rischio di ricaduta di ceneri vulcaniche, non prospicenti al vulcano e non necessariamente esposte ai venti prevalenti;
Considerato altresi' che, nel corso della riunione del Comitato operativo della protezione civile del 13 maggio 2015 inerente il rischio vulcanico in Regione Campania e in particolare sulle attivita' di aggiornamento della pianificazione d'emergenza al Vesuvio, l'ipotesi di delimitazione della zona gialla e' stata condivisa con le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile;
Su proposta del Capo del Dipartimento della protezione civile;
Acquisita l'intesa della Conferenza unificata nella seduta del 20 ottobre 2015;
Adotta le seguenti disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio
1. Definizione della Zona gialla della pianificazione nazionale
La Zona gialla della pianificazione nazionale di emergenza per rischio vulcanico del Vesuvio e' l'area esposta a ricaduta di materiale piroclastico e comprende i comuni che ricadono anche parzialmente all'interno della curva di isocarico di 300 kg/m² (equivalenti a 30 cm di accumulo) con la probabilita' di superamento del valore di carico (300 kg/m²) pari al 5%, di cui all'Allegato 1 che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Per tale area sara' necessaria l'adozione di specifiche misure di salvaguardia per la popolazione che prevedono l'intervento del Servizio nazionale della protezione civile, con strategie operative diversificate e attuabili in maniera dinamica sul territorio al momento dell'emergenza. L'area effettivamente interessata dalle fenomenologie citate con superamento dei valori di carico di cenere sopra indicati, infatti, non e' individuabile preventivamente, ma solo ad evento in corso. Accumuli di ceneri vulcaniche minori di 30 cm possono comunque interessare aree esterne alla Zona gialla della pianificazione nazionale; in particolare nei comuni di cui agli Allegati 2 (mappa) e 3 (elenco) sono previsti accumuli di cenere superiori a 5 cm, sempre in riferimento a una probabilita' condizionata del 5% di superamento della soglia di carico specifica di 50 kg/m².
2. Indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza
Il Capo del Dipartimento della protezione civile, d'intesa con la Regione Campania, sentita la Conferenza Unificata, provvede, entro cinque mesi dalla pubblicazione del presente provvedimento, a fornire alle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, le indicazioni per l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza ai fini della salvaguardia della popolazione della Zona gialla. Nei successivi sei mesi ciascuna delle componenti e strutture operative destinatarie delle indicazioni fornite dal Capo del Dipartimento della protezione civile, per quanto di competenza e ad integrazione di quanto previsto dalle rispettive procedure, provvede alla redazione, aggiornamento e adeguamento delle rispettive pianificazioni di emergenza. All'attuazione della presente direttiva si provvede esclusivamente nei limiti delle risorse finanziarie disponibili per gli scopi a legislazione vigente.
Il presente provvedimento ed i relativi allegati saranno inviati ai competenti organi di controllo e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 16 novembre 2015
p. Il Presidente del Consiglio dei ministri: De Vincenti
Registrato alla Corte dei conti il 15 dicembre 2015
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